Tempio di Abu Simbel: Segreti e Consigli per la tua Visita
Il tempio di Abu Simbel, costruito circa 3.000 anni fa, si erge maestoso con i suoi colossali quattro statue di Ramses II alte ben 20 metri ciascuna.
Questo straordinario monumento, situato sulla riva occidentale del Lago Nasser vicino ad Aswan, rappresenta uno dei più impressionanti esempi dell'architettura dell'antico Egitto.
Infatti, i templi di Abu Simbel non sono solo notevoli per le loro dimensioni (il Grande Tempio misura 33 metri di altezza e 38 metri di lunghezza), ma anche per la loro storia affascinante.
Il tempio di Ramses II, completato intorno al 1244-1264 a.C. dopo 21 anni di costruzione, fu riscoperto solo nel 1813 quando l'esploratore svizzero John Lewis Burckhardt lo trovò sepolto sotto la sabbia del deserto.
Inoltre, il tempio di Abu Simbel è famoso per un fenomeno astronomico straordinario: due volte all'anno, il 22 febbraio e il 22 ottobre, i raggi solari penetrano fino al santuario interno, illuminando le statue delle divinità.
Nonostante la sua antichità, questo sito UNESCO ha affrontato una sfida moderna senza precedenti durante gli anni '60, quando fu completamente smontato e ricollocato per salvarlo dalle acque del Lago Nasser.
Questo progetto internazionale, costato circa 80 milioni di dollari, ha visto la collaborazione di 50 paesi.
Considerato uno dei tesori più maestosi dell'antico Egitto, il complesso di Abu Simbel rappresenta la perfetta fusione tra potere politico e simbolismo religioso.
Questa straordinaria opera architettonica ci racconta una storia che attraversa i millenni, collegando il nostro presente con l'età d'oro della civiltà egizia.
I templi di Abu Simbel sono dedicati a diverse divinità egizie, ciascuna con un preciso significato simbolico.
Il Grande Tempio onora principalmente Amon-Ra (dio del sole e padre degli dei), Ptah (dio delle tenebre e dell'artigianato) e Ra-Horakhty (il falco con disco solare), oltre allo stesso Ramses II divinizzato.
Un elemento straordinario è l'orientamento astronomico del Grande Tempio: due volte all'anno, il 22 febbraio e il 22 ottobre, i primi raggi dell'alba penetrano per 60 metri all'interno del tempio fino a illuminare le statue nel santuario.
La luce colpisce prima il volto di Ramses II, poi si allarga per illuminare anche Amon-Ra e Ra-Horakhty, mentre Ptah, considerato dio delle tenebre, rimane sempre nell'ombra.
Il Tempio Minore è invece dedicato alla dea Hathor, divinità dell'amore e della maternità, associata alla regina Nefertari.
Questa dedica sottolinea il legame speciale tra la regina e la dea, rafforzando ulteriormente il significato simbolico dell'intero complesso monumentale.
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La costruzione del tempio di Abu Simbel iniziò intorno al ventiseiesimo anno di regno di Ramses II e richiese circa vent'anni per essere completata.
Il progetto nasceva da molteplici motivazioni:
- Commemorare la vittoria nella battaglia di Qadesh - I templi furono eretti per celebrare il trionfo militare di Ramses II contro gli Ittiti, avvenuto intorno al 1274 a.C..
- Affermare il potere egiziano - Le colossali strutture servivano a intimorire i vicini Nubiani e chiunque avesse osato sfidare l'autorità del faraone.
- Divinizzare il faraone - Il complesso fu concepito per esaltare la figura divina di Ramses II, associandolo alle principali divinità egizie.
- Esprimere simbolismo religioso - L'orientamento astronomico del tempio, che permette al sole di illuminare le statue interne in date specifiche, dimostra il profondo legame con il culto solare.
Il Grande Tempio era dedicato alle divinità Amon, Ra-Horakhty e Ptah, oltre che allo stesso Ramses II divinizzato.
L'ingresso è dominato da quattro statue colossali del faraone seduto sul trono, ognuna alta ben 20 metri.
Questi enormi monumenti indossano lo pschent (la doppia corona dell'Alto e Basso Egitto) e il nemes (il copricapo reale) con il cobra sulla fronte, simboli del potere faraonico.
Inoltre, a circa cento metri di distanza, Ramses II fece costruire un tempio più piccolo dedicato alla dea Hathor e alla sua amata moglie Nefertari.
Questo rappresenta l'unico caso nell'architettura egizia in cui una regina viene rappresentata con la stessa importanza del faraone, testimoniando il profondo legame tra i due.
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Il Grande Tempio, conosciuto anche come Per-Ramesses-Miamon, copre una superficie di 417.000 m², con un'altezza di 33 metri e una larghezza di 38 metri, rappresentando uno degli esempi più imponenti di tempio commemorativo nell'antico Egitto.
La sua maestosa facciata è dominata da quattro statue colossali di Ramses II alte 20 metri, scolpite direttamente nella roccia calcarea.
Il faraone è raffigurato seduto sul trono, indossando lo pschent (la doppia corona dell'Alto e Basso Egitto) e il nemes (il copricapo reale) con il cobra sulla fronte.
All'ingresso del tempio, in una nicchia sopra la porta, si trova la statua del dio Ra-Horakhty, che forma un vero e proprio rebus: la mano destra poggia sul geroglifico "user", mentre la sinistra sull'immagine della dea Maat.
Combinati con il nome del dio Ra, questi simboli formano "Usermaatra", nome di incoronazione di Ramses II.
Varcata la soglia del tempio, si accede alla grande sala ipostila, un impressionante ambiente con otto pilastri osiriaci alti 11 metri, raffiguranti Ramses II con sembianze di Osiride.
Le pareti di questa sala sono decorate con bassorilievi che illustrano la vittoria del faraone nella battaglia di Qadesh contro gli Ittiti (1274 a.C.), formando il famoso Poema di Pentaur.
Sul soffitto, inoltre, si possono ammirare raffigurazioni della dea Mut con le ali distese, simbolo del cielo stellato.
Proseguendo verso l'interno, si attraversa una sala più piccola con quattro pilastri quadrati, per giungere infine al cuore del tempio: il santuario.
Qui, quattro statue sedute rappresentano Ptah (dio dell'arte), Amon-Ra (dio del sole e padre degli dei), Ramses II divinizzato e Ra-Horakhty (il falco con disco solare).
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A circa cento metri a nord del Grande Tempio, sorge il Tempio Minore dedicato alla dea Hathor e alla regina Nefertari.
Questo tempio, noto anche come il Piccolo Tempio, presenta una facciata larga 28 metri e alta 12 metri, decorata con sei statue colossali alte 10 metri ciascuna: quattro raffigurano Ramses II e due la regina Nefertari.
Ai lati delle statue del faraone sono rappresentati i figli, mentre accanto a Nefertari si trovano le figlie della coppia reale.
Questo tempio è unico nell'architettura egizia poiché è l'unico in cui una regina viene rappresentata con le stesse dimensioni del faraone, simboleggiando l'amore di Ramses II per la sua sposa prediletta.
Lo stesso Ramses lo dichiarò in un'iscrizione: "la casa dei milioni di anni, nessuna costruzione simile è mai stata scavata".
All'interno, il tempio presenta una sala con sei pilastri alti 3,20 metri, sormontati da capitelli a forma di testa della dea Hathor, chiamati colonne hathoriche.
I bassorilievi sulle pareti mostrano scene di offerte alle divinità, mentre nella sala più interna si trova una nicchia con la statua della dea Hathor in forma di vacca.
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Esistono tre principali modalità per raggiungere il tempio di Abu Simbel:
- In autobus/auto privata: È l'opzione più comune e accessibile. Il viaggio da Assuan dura circa 3-3,5 ore, percorrendo 290 km attraverso il deserto. La partenza avviene generalmente molto presto, intorno alle 4 del mattino, per evitare le ore più calde. Durante il tragitto è prevista una breve sosta in un'area di servizio. La colazione viene solitamente servita in una "Breakfast Box".
- In aereo: Per chi dispone di un budget più elevato, i voli da Assuan ad Abu Simbel durano solo 45 minuti. EgyptAir offre voli giornalieri, con un servizio navetta gratuito dall'aeroporto al sito archeologico.
- Con crociera sul Lago Nasser: Un'alternativa lussuosa che consente di ammirare il tempio di Ramses II da una prospettiva unica, arrivando direttamente sotto i monumenti.
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Data la posizione nel deserto, è essenziale prepararsi adeguatamente:
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Abbigliamento: Indossa abiti leggeri e traspiranti in cotone o lino. Pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe proteggono sia dal sole che dagli insetti. Tuttavia, anche shorts e t-shirt sono accettabili nelle zone turistiche.
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Calzature: Scarpe comode e chiuse o sandali da trekking sono ideali per camminare sul terreno irregolare.
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Accessori indispensabili: Cappello a tesa larga, occhiali da sole, crema solare ad alta protezione e, soprattutto, una borraccia con acqua.
Il momento migliore per visitare i templi di Abu Simbel è la mattina presto o il tardo pomeriggio, quando le temperature sono più miti.
La visita completa richiede generalmente 2-3 ore per apprezzare ogni dettaglio di questi capolavori millenari.
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Oggi, i templi di Abu Simbel offrono un'esperienza moderna che completa la visita archeologica: uno spettacolare show di luci e suoni.
Durante questo evento, musica incantevole e luci vibranti accompagnano i visitatori in un viaggio nel tempo fino all'era dei faraoni.
Lo spettacolo, disponibile in diverse lingue mediante auricolari individuali, utilizza geroglifici illuminati e proiezioni colorate per raccontare la storia dell'antico Egitto e del "glorioso re" Ramses II.
Questa esperienza notturna prepara meravigliosamente i visitatori all'esplorazione del sito il giorno successivo.
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Fra i numerosi tesori dell'antico Egitto, il fenomeno astronomico che si verifica al tempio di Abu Simbel rappresenta una testimonianza straordinaria della precisione scientifica raggiunta oltre tremila anni fa.
Gli architetti di Ramses II riuscirono a calcolare con incredibile esattezza il movimento celeste, creando un effetto visivo che ancora oggi lascia senza parole i visitatori.
Due volte all'anno, precisamente il 22 febbraio e il 22 ottobre, alle ore 5:55 del mattino, si verifica un fenomeno di rara bellezza all'interno del tempio di Ramses II.
I primi raggi dell'alba penetrano attraverso l'ingresso del tempio, percorrono l'intera lunghezza della struttura (circa 60 metri) e raggiungono il santuario più interno, illuminando con precisione millimetrica le statue sedute.
Durante questo evento, la luce solare illumina gradualmente tre delle quattro statue presenti nel santuario:
Il volto di Ramses II divinizzato viene baciato dalla luce per ben 20 minuti, mentre le statue di Amon-Ra e Ra-Horakhty ricevono ciascuna circa 5 minuti di illuminazione.
Significativamente, la statua del dio Ptah rimane sempre nell'ombra, fatto coerente con il suo ruolo di divinità delle tenebre e dei morti.
Dopo circa 20-25 minuti di questo spettacolo, i "millenari ed enigmatici sorrisi sono di nuovo inghiottiti dall'ombra", concludendo così il ciclo fino al successivo allineamento.
Tuttavia, è importante notare che originariamente questo fenomeno si verificava il 21 febbraio e il 21 ottobre.
A causa dello spostamento del tempio negli anni '60, l'allineamento ha subito uno slittamento di un giorno, verificandosi ora il 22 di entrambi i mesi.
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