Gebel Silsila: Storia e Misteri dell'Antico Egitto Svelati

 
Gebel Silsila rappresenta uno dei tesori archeologici più affascinanti che potete scoprire durante il vostro viaggio in Egitto, situato strategicamente a circa 20 km a nord di Kom Ombo e 60 km a nord di Aswan. 
 
Questo sito millenario, conosciuto storicamente come Ḥny e Khenu, si trova in una posizione privilegiata tra Edfu e Kôm Ombo, nella regione del Governatorato di Aswan.
 
Durante il Nuovo Regno, Gebel Silsila raggiunse l'apice della sua importanza come cava di pietra, fornendo arenaria di alta qualità per la costruzione di monumenti imponenti in tutto l'Egitto. 
 
Infatti, le sue scogliere rocciose hanno contribuito alla realizzazione di capolavori architettonici come il Tempio di Karnak, il Tempio di Luxor e i Colossi di Memnone a Luxor. Questa attività estrattiva si svolgeva su entrambe le sponde del Nilo, sebbene con maggiore intensità sulla riva orientale.
 
Grazie agli sforzi congiunti di archeologi egiziani e svedesi, le tombe rupestri di Gebel Silsila offrono oggi una straordinaria finestra sul passato dell'antico Egitto.
 
Nell'articolo che segue, esplorerete la storia millenaria di questo sito, la sua posizione geografica, i templi e monumenti che lo caratterizzano, nonché le affascinanti tombe che raccontano la vita quotidiana degli antichi egizi.
 

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Origini e significato del nome


La storia di Gebel Silsila affonda le radici in tempi antichissimi. Il nome originale egizio era "Kheny" o "Khenu", che significa "Luogo di Remo" o "Bocca del Fiume". 
 
Inoltre, il nome arabo attuale "Gebel el-Silsila" si traduce come "Montagna della Catena", probabilmente derivato dall'antico termine "Khol-khol" (barriera o frontiera) successivamente trasformato in "Sil-sil" dai romani.
 
Una leggenda locale racconta che in questo punto veniva tesa una catena tra le due sponde per fermare le navi in transito a scopo di tassazione.
 

Ruolo durante l'Antico e Nuovo Regno


La prima testimonianza di Gebel Silsila risale alla IV Dinastia, in una mastaba a Dahshur appartenente al principe Iynefer, figlio di Sneferu. 
 
Successivamente, la più antica iscrizione geroglifica nel sito è un cartiglio di Pepy I, situato lungo il percorso principale dei cenotafi sulla riva occidentale.
 
 Durante il Medio Regno, il sito viene menzionato nel Papiro Brooklyn 35.1446 e nel Papiro Berlino 10495, che lo identificano come confine tra Egitto e Nubia. Di fatto, le evidenze archeologiche hanno rivelato la presenza di una fortezza risalente a questo periodo.
 

Utilizzo come cava di arenaria


Gebel Silsila rappresenta la più grande e importante cava di arenaria dell'antico Egitto. Le cave furono utilizzate dal Medio Regno (circa 2034-1650 a.C.) fino al XX secolo d.C.. 
 
Durante la XVIII Dinastia, gli egizi passarono dall'utilizzo del calcare all'arenaria. Questo cambiamento permise l'uso di architravi più grandi, favorendo la costruzione di templi monumentali. L'arenaria estratta qui fu impiegata per edificare templi celebri come Karnak, Luxor, il Ramesseum, Medinet Habu e Kom Ombo.
 

Importanza religiosa e cerimoniale


Oltre alla sua funzione pratica, Gebel Silsila era un importante centro religioso. Qui si svolgevano offerte e sacrifici all'inizio della stagione dell'inondazione per assicurare il benessere del paese per l'anno successivo. 
 
Le principali divinità venerate erano Sobek, il dio coccodrillo, Hapi, dio dell'inondazione, e Taweret, la dea ippopotamo. Inoltre, data la vicinanza ad Aswan, si venerava anche la triade di Elefantina: Khnum, Satet e Anuket.
 
 L'arenaria di Gebel Silsila era considerata particolarmente sacra proprio per la santità del luogo.
 

 

Dove si trova Gebel Silsila


Nel punto più stretto del fiume Nilo, dove le scogliere si avvicinano da entrambi i lati, sorge il magnifico sito di Gebel Silsila. Situato a circa 65 km a nord di Aswan nell'Alto Egitto, questo luogo strategico si trova precisamente tra Edfu a nord e Kom Ombo a sud. 
 
Nella geografia amministrativa moderna, appartiene al Governatorato di Aswan, con Luxor che dista circa 150 km a nord. Questa posizione unica ha reso Gebel Silsila un punto nevralgico per il commercio antico, segnando inoltre il confine tra l'Egitto e il suo vicino meridionale, la Nubia.
 

Le scogliere e la morfologia del paesaggio


Il paesaggio di Gebel Silsila è caratterizzato da impressionanti scogliere di arenaria che si ergono su entrambe le sponde del Nilo, interrompendo bruscamente la fertile pianura circostante. 
 
Questo punto segna anche un importante cambiamento geologico: il passaggio dal calcare all'arenaria nella struttura rocciosa dell'Egitto.
 
Il clima è estremamente secco, limpido e soleggiato durante tutto l'anno, con oltre 4.000 ore di sole annuali, collocando Silsila tra le regioni più soleggiate della Terra. 
 
Pertanto, la classificazione climatica Köppen-Geiger identifica questa zona come deserto caldo (BWh), con precipitazioni medie annuali inferiori a 1 mm.
 

Villaggi e città vicine


Nelle vicinanze si trovano i villaggi di Al Madiq, Kalabsah e Al Kajuj, tutti situati sulla riva orientale del Nilo.
 
 Sulla riva occidentale, gli archeologi hanno scoperto un antico villaggio di lavoratori, posizionato su una collina lungo il primo altopiano, con vista sul Nilo verso est e le cave con i relativi cumuli di detriti a sud.
 
Un'antica strada ben conservata serpeggia attraverso il paesaggio deserto sul lato occidentale, collegando il villaggio con un antico molo a nord-est.
 

Flora e fauna locali


Nonostante il clima arido, l'area di Gebel Silsila ospita un sorprendente ecosistema. La vegetazione è sorprendentemente lussureggiante, con varie piante e fiori che crescono naturalmente lungo le rive del fiume.
 
 Inoltre, questa zona è particolarmente importante per l'avifauna: diverse specie di uccelli come aironi, cormorani e ibis sacri trovano rifugio qui.
 
 L'Egitto si trova infatti lungo un significativo percorso di migrazione degli uccelli, che avviene due volte all'anno in primavera e in autunno.
 
Durante l'epoca faraonica, gli uccelli erano molto più abbondanti e diffusi rispetto a oggi, come dimostrano i ritrovamenti degli zoo-archeologi.
 

 

Tempio di Horemheb


Sulla riva occidentale del Nilo, il maestoso Speos di Horemheb rappresenta uno dei monumenti più importanti di Gebel Silsila.
 
Questo tempio rupestre, scavato nella roccia durante l'ultimo regno della XVIII Dinastia, presenta cinque aperture separate da pilastri.
 
All'interno del santuario si trovano sette statue sedute raffiguranti diverse divinità: Sobek (divinità locale), Taweret, lo stesso Horemheb, Thoth e la triade tebana composta da Amon-Ra, Mut e Khonsu.
 
 Le pareti sono decorate con rilievi straordinari, tra cui una scena che mostra Taweret che allatta Horemheb e un'altra che raffigura la processione trionfale del re dopo la vittoria in Nubia.
 

Tempio di Sobek


Riscoperto nel 2015, il Tempio di Sobek misura circa 35 x 18 metri e comprende quattro livelli di pavimento, basi di colonne e indicazioni di muri interni ed esterni.
 
Gli scavi hanno rivelato frammenti decorati di arenaria e calcare, alcuni con i colori originali preservati. Sono stati trovati anche depositi di fondazione, offerte votive e oggetti della vita quotidiana.
 
Una scoperta significativa è stata un piccolo frammento che riporta il titolo di "Sobek, Signore di Kheny".
 

Statue e stele commemorative


Numerose stele commemorative adornano il sito, molte delle quali risalenti a diversi regni, inclusi quelli di Ramses V, Ramses III e Shoshenq I. Questi monumenti testimoniano l'importanza religiosa e politica di Gebel Silsila attraverso i secoli.
 
 Le stele mostrano scene di offerte alle divinità e contengono iscrizioni che documentano eventi importanti.
 

La sfinge con testa di ariete


Nel 2019, una scoperta sensazionale ha arricchito il patrimonio archeologico di Gebel Silsila: una sfinge criocefala (con testa di ariete) scolpita in arenaria più di 3.000 anni fa. Lunga 5 metri e alta 3,5 metri, questa maestosa scultura giaceva in un'antica officina di intaglio.
 
Accanto ad essa, gli archeologi hanno rinvenuto centinaia di frammenti di pietra con geroglifici e un cobra arrotolato (uraeus) che un tempo coronava la sfinge. È stata trovata anche una "piccola sfinge", probabilmente scolpita da un apprendista per esercitazione.
 

Cave e tecniche di estrazione


Le cave di Gebel Silsila rivelano sofisticate tecniche di estrazione utilizzate dagli antichi egizi.
 
Dal Nuovo Regno in poi, l'estrazione divenne più sistematica, con blocchi multipli estratti simultaneamente su piattaforme discendenti di roccia.
 
 Gli archeologi hanno identificato oltre cento cave utilizzate per estrarre blocchi di arenaria destinati alla costruzione di templi famosi.
 
Nelle pareti delle cave sono ancora visibili segni di utensili e iscrizioni dei lavoratori, che offrono preziose informazioni sui metodi di estrazione e trasporto della pietra.
 
 
Gli scavi recenti a Gebel Silsila hanno rivelato un vasto necropoli con oltre 78 tombe risalenti al Nuovo Regno, cambiando radicalmente la percezione del sito da semplice cava a vera comunità.
 

Tecniche di costruzione delle tombe


Le tombe rupestri presentano diverse tipologie costruttive: cripte scavate nella roccia, tombe con una o due camere e nicchie probabilmente usate per offerte. 
 
Particolarmente interessante è il sistema di chiusura: le aperture mostrano incavi nelle pareti dove venivano inserite lastre di pietra (portcullis) per sigillare l'ingresso dopo la sepoltura.
 

Decorazioni interne e oggetti ritrovati


Nonostante molte tombe siano state saccheggiate nell'antichità, gli archeologi hanno recuperato sarcofagi in arenaria finemente lavorati, cartonnage dipinto, vasi di ceramica, piatti e un'impressionante varietà di gioielli, amuleti e scarabei. 
 
Particolarmente significativo è uno scarabeo con il nome del faraone Thutmose III e il suo cartiglio.
 

Informazioni sulla salute e lo stile di vita


L'analisi dei resti umani rivela individui generalmente sani con poche evidenze di malnutrizione o infezioni. 
 
Tuttavia, fratture delle ossa lunghe e attaccature muscolari pronunciate indicano lavori pericolosi in un ambiente estremamente faticoso. Sorprendentemente, molte lesioni mostrano segni di guarigione avanzata, suggerendo un'efficace assistenza medica.
 

Connessione con le credenze religiose


Le tombe familiari contenevano membri di diverse generazioni e individui di varie età e sesso. Inoltre, sono state scoperte sepolture di animali, inclusi pecore, capre, persici del Nilo e persino un coccodrillo quasi completo, testimoniando pratiche rituali complesse.
 

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Gebel Silsila rappresenta quindi uno dei tesori archeologici più straordinari dell'Antico Egitto, la cui importanza va ben oltre il suo ruolo di cava.
 
Infatti, le recenti scoperte hanno rivelato che questo luogo era una comunità fiorente con una ricca vita religiosa e culturale.
 
Durante la vostra visita, potrete ammirare non solo l'incredibile ingegnosità degli antichi egizi nelle tecniche di estrazione dell'arenaria, ma anche la loro profonda spiritualità espressa nei templi e nelle stele commemorative.
 
Certamente, la posizione strategica di Gebel Silsila, nel punto più stretto del Nilo, ne ha determinato l'importanza come frontiera naturale e centro commerciale tra l'Egitto e la Nubia. Questa particolarità geografica, unita alla qualità superiore dell'arenaria qui estratta, ha contribuito alla sua fama millenaria.
 
Le tombe rupestri, d'altra parte, raccontano storie sorprendenti sulla vita quotidiana degli abitanti.
 
Nonostante le difficili condizioni lavorative, gli antichi abitanti di Gebel Silsila godevano di buona salute e di cure mediche efficaci, come dimostrato dai resti umani analizzati. Allo stesso tempo, la varietà di oggetti ritrovati nelle sepolture rivela un complesso sistema di credenze e pratiche funerarie.
 
Mentre esplorate questo sito affascinante, ricordate che state camminando attraverso un luogo che non era semplicemente una cava, bensì un centro vitale di religione, artigianato e vita comunitaria.
 
La sfinge con testa di ariete, il Tempio di Horemheb e le numerose stele testimoniano l'importanza culturale di questo luogo attraverso diverse dinastie.
 
Senza dubbio, Gebel Silsila continua a svelare i suoi segreti, offrendo agli archeologi e ai visitatori nuove prospettive sulla civiltà egizia. Il lavoro congiunto di team egiziani e svedesi promette ulteriori scoperte che potrebbero arricchire ancora di più la nostra comprensione di questo straordinario sito.
 
 La prossima volta che visiterete l'Egitto, considerate di includere Gebel Silsila nel vostro itinerario – un luogo dove storia, religione e paesaggio naturale si fondono in un'esperienza indimenticabile.
 
Q1. Qual è l'importanza storica di Gebel Silsila nell'antico Egitto? 
 
Gebel Silsila era un importante centro di estrazione di arenaria e un sito religioso significativo. Fu utilizzato dal Medio Regno fino al XX secolo d.C. e fornì materiale per la costruzione di templi famosi come Karnak e Luxor.
 
Q2. Quali sono le principali caratteristiche geografiche di Gebel Silsila?
 
 Gebel Silsila si trova nel punto più stretto del Nilo, circa 65 km a nord di Aswan. È caratterizzato da imponenti scogliere di arenaria su entrambe le rive del fiume e segna il confine geologico tra calcare e arenaria in Egitto.
 
Q3. Quali scoperte archeologiche significative sono state fatte a Gebel Silsila? 
 
Recenti scavi hanno rivelato un vasto necropoli con oltre 78 tombe, il Tempio di Sobek, e una sfinge con testa di ariete. Sono stati anche trovati numerosi artefatti come sarcofagi, gioielli e stele commemorative.
 
Q4. Cosa ci dicono le tombe di Gebel Silsila sulla vita degli antichi egizi? 
 
Le tombe forniscono informazioni preziose sulla salute, le pratiche funerarie e le credenze religiose degli abitanti. I resti umani indicano che, nonostante il lavoro duro, la popolazione godeva di buona salute e assistenza medica efficace.
 
Q5. Quali divinità erano principalmente venerate a Gebel Silsila?
 
Le principali divinità venerate a Gebel Silsila includevano Sobek (il dio coccodrillo), Hapi (dio dell'inondazione), Taweret (la dea ippopotamo), e la triade di Elefantina: Khnum, Satet e Anuket.

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