Guida Essenziale ai Colossi di Memnone: Cosa Vedere e Quando Visitare
Se stai pianificando un viaggio in Egitto, non puoi perdere uno dei siti più affascinanti della Valle del Nilo.
I Colossi di Memnone. Situate a Luxor, queste due statue monumentali in pietra, alte oltre 18 metri, rappresentano il faraone Amenhotep III e risalgono a più di 3.400 anni fa.
Maestosi e silenziosi, i Colossi di Memnone sono molto più che semplici vestigia del passato: sono custodi di una storia millenaria, sopravvissuti a terremoti e al passare dei secoli.
Una volta si diceva che una delle statue “cantasse” all’alba, un fenomeno acustico misterioso che attirava pellegrini e viaggiatori da tutto il mondo antico.
Ancora oggi, l’alba è uno dei momenti migliori per visitare i Colossi: la luce dorata che li illumina crea un’atmosfera magica che rende l’esperienza unica.
I Colossi di Memnone sono anche una tappa fondamentale di ogni tour culturale nella regione di Luxor, spesso inclusi negli itinerari delle crociere sul Nilo.
Si trovano infatti poco prima dell’ingresso alla necropoli tebana, vicino alla Valle dei Re e al Tempio di Hatshepsut.
Che tu sia un appassionato di archeologia, un fotografo in cerca di scenari spettacolari o semplicemente un viaggiatore curioso, i Colossi di Memnone ti lasceranno senza parole.
Non aspettare: scopri i Colossi di Memnone e lasciati incantare dalla grandezza dell'antico Egitto.
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Come arrivare ai colossi
L'accessibilità ai Colossi di Memnone beneficia della loro posizione intermedia tra Luxor e la celebre Valle dei Re, rendendo agevole l'inclusione di questi monumenti in qualsiasi itinerario archeologico della regione.
Le opzioni di trasporto verso Luxor comprendono:
- Collegamenti aerei: L'aeroporto internazionale di Luxor garantisce collegamenti regolari con Il Cairo e le principali destinazioni egiziane, incluse Hurghada e Sharm El Sheikh.
- Servizio ferroviario: I collegamenti bisettimanali tra Luxor, Il Cairo e Assuan offrono un'alternativa confortevole, particolarmente apprezzata per i viaggi notturni.
- Trasporto su gomma: Le linee di autobus collegano regolarmente Luxor con le principali città egiziane, rappresentando l'opzione più economica.
Raggiunta Luxor, diverse modalità consentono l'accesso ai Colossi:
Il trasporto privato tramite taxi costituisce la soluzione più diretta, con un percorso di circa trenta minuti dal centro città.
La negoziazione preventiva della tariffa con l'autista rappresenta una prassi consolidata tra i viaggiatori esperti.
I tour organizzati della riva occidentale integrano sistematicamente la visita ai Colossi con altri siti archeologici significativi.
L'alternativa del noleggio automobilistico permette un'esplorazione autonoma per coloro che prediligono la flessibilità.
Per un'esperienza che riecheggia le tradizioni antiche, l'attraversamento del Nilo mediante le imbarcazioni tradizionali offre una prospettiva autentica del paesaggio.
Accessibilità e biglietti
L'accesso gratuito ai Colossi di Memnone rappresenta un'eccezionale opportunità nel panorama turistico egiziano, dove la maggior parte delle attrazioni archeologiche richiede il pagamento di tariffe d'ingresso.
Questa caratteristica li distingue come una delle rare destinazioni completamente accessibili del paese.
Gli orari di apertura si estendono quotidianamente dalle 6:00 alle 17:00, con un prolungamento domenicale fino alle 18:00.
La struttura del sito consente visite anche di breve durata, con un tempo minimo di quindici minuti sufficiente per un'osservazione generale.
L'assenza di costi d'ingresso non dovrebbe scoraggiare il ricorso a guide locali qualificate, la cui expertise archeologica e storica arricchisce significativamente l'esperienza di visita.
La posizione strategica dei Colossi lungo il percorso verso la Valle dei Re li rende componenti standard dei tour archeologici della riva occidentale.
La natura relativamente contenuta della visita facilita l'abbinamento con altri complessi monumentali della zona, come il Tempio di Hatshepsut, ottimizzando l'esplorazione archeologica della regione.
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Le due statue principali
L'impatto visivo immediato è dominato dalle due statue gemelle che ritraggono Amenhotep III nella sua maestosa postura regale.
Questi monumenti colossali presentano il sovrano con le mani composte sulle ginocchia, mentre il suo sguardo si proietta simbolicamente verso oriente, abbracciando la direzione del Nilo e del sole nascente.
Le dimensioni tecniche di ciascuna scultura raggiungono i 14 metri di altezza con un peso di circa 700 tonnellate.
Considerando i piedistalli monumentali su cui si ergono - strutture alte 4 metri dal peso di 600 tonnellate - l'elevazione complessiva tocca i 18 metri per una massa totale di 1.300 tonnellate.
Le figure di Tiye e Mutemwiya
L'analisi dettagliata della superficie anteriore di ciascun trono rivela due figure scultoree di dimensioni minori, posizionate strategicamente ai lati delle gambe del faraone.
Queste rappresentazioni immortalano personalità di fondamentale importanza nell'esistenza di Amenhotep III: la consorte Tiye e la madre Mutemwiya.
Ciascun colosso presenta inoltre, sui lati laterali, bassorilievi raffiguranti Hapy, la divinità del Nilo e della prosperità, simboleggiando l'abbondanza e la fertilità del regno.
Questi elementi decorativi trascendono la mera funzione ornamentale, costituendo una narrazione visiva dell'importanza delle relazioni familiari e divine nella struttura sociale dell'antico Egitto.
Resti del tempio funerario
Le statue principali fungevano originariamente da guardiane monumentali del "Tempio di milioni di anni" di Amenhotep III, un complesso cultuale di proporzioni gigantesche costruito durante la vita del sovrano.
Purtroppo, di questo maestoso edificio sacro rimangono oggi soltanto vestigia frammentarie.
La collocazione geografica del complesso, edificato sul margine della pianura alluvionale del Nilo, determinò nel corso dei secoli un progressivo deterioramento delle fondazioni causato dalle periodiche inondazioni fluviali.
Un catastrofico terremoto verificatosi nel 1200 a.C. accelerò ulteriormente il processo di distruzione. Il degrado fu aggravato dalle successive dinastie faraoniche che smantellarono sistematicamente il tempio per riutilizzarne i materiali in nuove costruzioni.
Altri colossi ritrovati nella zona
Una rivelazione archeologica di straordinaria importanza si è verificata nel 2014, quando le campagne di scavo e restauro nell'area del tempio hanno portato alla luce blocchi di quarzite identica a quella utilizzata per i colossi gemelli.
Queste scoperte hanno definitivamente dimostrato che le statue colossali a presidio del complesso funerario non si limitavano alle due attualmente visibili.
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Miglior orario della giornata
L'accesso ai Colossi è garantito quotidianamente dalle 6:00 alle 17:00. L'alba emerge come momento privilegiato per gli appassionati di fotografia archeologica e per coloro che ricercano un'esperienza di profonda contemplazione storica.
La scelta delle prime ore diurne consente inoltre di evitare sia l'affollamento turistico sia l'intensità termica caratteristica delle giornate estive nella valle del Nilo.
L'ambiente circostante i colossi, popolato da pochi visitatori all'aurora, favorisce un approccio meditativo e reverenziale verso questi testimoni scultorei, permettendo un apprezzamento più autentico della loro imponenza architettonica.
Periodo dell'anno consigliato
Le caratteristiche climatiche di Luxor seguono il pattern desertico classico, contraddistinto da stagioni estive di eccezionale rigore termico e periodi invernali di temperatura moderata.
L'intervallo temporale compreso tra novembre e marzo costituisce la finestra ottimale per l'esplorazione archeologica, quando le condizioni atmosferiche risultano favorevoli.
Durante i mesi estivi, da giugno a settembre, le temperature possono oltrepassare agevolmente i 40°C, rendendo l'esplorazione all'aperto un'impresa di notevole impegno fisico.
La durata media di una visita standard ai Colossi di Memnone si aggira sui 20 minuti, tuttavia numerosi visitatori preferiscono prolungare la permanenza per esaminare minuziosamente i dettagli scultorei e documentare fotograficamente l'esperienza.
Eventi e tour guidati
Nonostante l'accesso gratuito al sito rappresenti un'eccezione nel panorama delle attrazioni egiziane, l'accompagnamento di una guida specializzata si rivela prezioso per decifrare gli aspetti storici e artistici più sofisticati delle statue.
Gli esperti locali arricchiscono l'esperienza attraverso narrazioni e informazioni specialistiche difficilmente accessibili al visitatore autonomo.
La collocazione strategica dei Colossi, posizionati tra Luxor e la Valle dei Re, determina la loro inclusione pressoché sistematica negli itinerari turistici della regione.
Una formula particolarmente apprezzata dagli esploratori archeologici consiste nell'abbinamento della visita ai Colossi con altri siti di rilevanza storica.
Per un'esperienza di elevato valore atmosferico, merita considerazione l'opzione di una crociera nilota che incorpori la visita ai Colossi di Memnone nel proprio programma di navigazione archeologica.
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Origine del fenomeno sonoro
L'enigmatico fenomeno acustico ebbe origine in seguito a un catastrofico sisma verificatosi nel 27 a.C., evento che inflisse gravi danneggiamenti strutturali a uno dei colossi.
Le fessurazioni e le fratture createsi nella massa petrosa generarono un singolare effetto sonoro che si manifestava all'alba, quando i primi raggi solari colpivano la superficie della statua.
L'indagine scientifica contemporanea ha fornito una spiegazione razionale per questo misterioso "canto".
L'incremento termico mattutino provocava l'evaporazione della rugiada depositatasi nelle crepe della pietra, generando vibrazioni che producevano modulazioni sonore di carattere melodico[161]. Strabone.
Leggende e racconti antichi
Le civiltà greca e romana, affascinate da questa manifestazione sonora straordinaria, attribuirono il fenomeno al mitico eroe Memnone, figlio della dea dell'Aurora Eos.
Secondo la tradizione mitologica, il suono costituiva il lamento di Memnone che salutava sua madre al sorgere del sole.
Filostrato, nella sua "Vita di Apollonio di Tiana", descrive poeticamente la manifestazione: "I raggi del sole colpiscono le labbra, come un plettro che tocchi la lira, producendo una voce che consola la dea del mattino".
La notorietà di questa statua "parlante" attrasse viaggiatori di prestigio, inclusi imperatori romani e letterati. Giulia Balbilla, poetessa che visitò il sito insieme all'imperatore Adriano, immortalò l'esperienza in quattro epigrammi incisi sulla base della statua.
Perché oggi non si sente più
Il misterioso canto cessò definitivamente attorno al 199 d.C., quando l'imperatore romano Settimio Severo commissionò il restauro del colosso danneggiato.
Paradossalmente, l'intervento di riparazione mediante blocchi marmorei e cocciopesto eliminò precisamente quelle fratture che generavano il fenomeno acustico.
Con profondo rammarico delle popolazioni locali, dopo il restauro la pietra divenne "muta come qualunque altra pietra".
Questo affascinante capitolo della storia dei Colossi si concluse così dopo oltre due secoli, lasciando esclusivamente testimonianze scritte di un fenomeno.
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Il trasporto dei blocchi di pietra
L'edificazione dei Colossi richiese una pianificazione logistica di eccezionale complessità. I blocchi di quarzite rosa impiegati per la scultura delle statue furono estratti dalle cave di Gebel el-Silsila, collocate a circa 100 chilometri a meridione di Luxor.
Fonti alternative suggeriscono che la pietra provenisse dalla Montagna Rossa presso l'odierno Cairo, distante ben 675 chilometri, rendendo l'impresa ancor più stupendente.
Questi massicci blocchi monolitici, ciascuno dal peso stimato superiore alle 2.000 tonnellate, furono trasportati controcorrente lungo le acque del Nilo mediante imbarcazioni specificamente progettate per tale scopo.
L'operazione richiedeva centinaia di operai specializzati e una precisione ingegneristica che continua a suscitare meraviglia negli esperti contemporanei.
Il restauro moderno delle statue
L'archeologo tedesco Heinrich Schliemann avviò, nel XIX secolo, i primi interventi moderni di restauro sul colosso danneggiato.
Questi lavori pionieristici furono tuttavia criticati per l'approccio poco rispettoso dell'autenticità storica.
Soltanto nel XX secolo, grazie all'evoluzione delle tecnologie archeologiche, si implementarono restauri più accurati e duraturi.
Attualmente, l'intero complesso funerario, incluso il tempio di Amenhotep III, è oggetto di un ambizioso progetto di conservazione.
Influenza culturale e artistica
Attraverso i secoli, i Colossi di Memnone hanno esercitato un magnetismo irresistibile su visitatori di rango mondiale. Alessandro Magno e l'imperatrice Elisabetta d'Austria figurano tra le personalità storiche che hanno contemplato queste sculture.
Durante l'era romana, i Colossi acquisirono lo status di attrazione turistica di primo piano, meta di migliaia di pellegrini culturali.
Particolarmente significativa risulta la visita del poeta romantico Percy Bysshe Shelley nel 1817, il quale, colpito dalla loro grandiosità e mistero, compose un celebre sonetto.
La poetessa Giulia Balbilla, confidente dell'imperatrice Vibia Sabina, lasciò quattro epigrammi incisi direttamente sulla superficie della statua, costituendo l'unica testimonianza superstite della sua produzione letteraria.
Questi giganti lapidei hanno continuato a stimolare l'immaginario collettivo, trovando rappresentazione in innumerevoli opere d'arte, dipinti e sculture attraverso i millenni, consolidando la loro posizione tra i monumenti più magnetici dell'antichità.

1. Quanto tempo è necessario per visitare i Colossi di Memnone?
Una visita standard dura circa 20-30 minuti, ma molti visitatori preferiscono trascorrere più tempo per ammirare i dettagli e scattare fotografie. È possibile combinare la visita con altri siti archeologici della zona.
2. Qual è il periodo migliore dell'anno per visitare i Colossi di Memnone?
Il periodo ideale è tra novembre e marzo, quando le temperature sono più moderate. Durante l'estate (giugno-settembre) le temperature possono superare i 40°C, rendendo la visita meno confortevole.
3. È vero che i Colossi di Memnone "cantavano" in passato?
Sì, dopo un terremoto nel 27 a.C., uno dei colossi emetteva un suono all'alba causato dall'evaporazione della rugiada nelle crepe. Questo fenomeno cessò nel 199 d.C. dopo un restauro ordinato dall'imperatore Settimio Severo.
4. Ci sono biglietti da acquistare per visitare i Colossi di Memnone?
No, l'accesso ai Colossi di Memnone è gratuito. Sono una delle poche attrazioni in Egitto che non richiedono l'acquisto di un biglietto d'ingresso.
5. Cosa c'è da vedere oltre alle due statue principali?
Recenti scavi hanno rivelato altre statue colossali e resti del tempio funerario di Amenhotep III. Si possono osservare anche figure più piccole scolpite sui troni, rappresentanti la moglie e la madre del faraone, oltre a bassorilievi del dio Hapy.
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